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IL RE AMMAZZARESPIRO,
ci racconta di un re che un giorno decide
di trattenere il respiro quanto gli pare,
solo per il gusto di farlo. Ma è anche una riflessione sugli obblighi che a volte abbiamo. E sull’importanza di fare,
e soprattutto farsi, domande.

Ma come inizia?

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Era successo che un giorno Re Giacomo aveva smesso di respirare. Così, di punto in bianco, nel bel mezzo del pranzo, senza nessuna ragione, Re Giacomo decise che da quel momento in poi non avrebbe respirato più. Si mise a sedere sul trono, le guance gonfie, la corona in testa, deciso a trattenere il fiato quanto gli pareva: era o non era il Re? - Il Re non respira più, - dicevano tutti. - Ma è impossibile! - facevano eco gli altri. Impossibile o no, il Re proprio non respirava più.Se ne stava a sedere sul trono, la corona in testa, le guance gonfie, trattenendo il fiato quanto gli pareva. E che provassero a dirgli qualcosa: era o non era il Re? - Maestà, questa cosa non vi fa stare proprio bene, - gli disse il Medico del reame. - Non siate testardo, ohibò, non potete mica restare così paonazzo in faccia! Siete il Re, dopotutto!
“Ma proprio perché sono il Re”, pensava di rimando Re Giacomo, “posso permettermi di trattenere il fiato quanto mi pare!”
E più gli dicevano che non si faceva, più lui tratteneva il fiato... Insomma, non si sa chi, ma ad un certo punto qualcuno cominciò a chiamarlo Re Ammazzarespiro, e bisogna dire che il nome era proprio azzeccato.

sei fiabe senza lupi cattivi.
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