il drago sputasentenze,
la favola di un drago anomalo, un cavaliere sordo, una città insonne. Il drago si chiama Donato e il perché dello strano soprannome si scoprirà solo alla fine. Il cavaliere invece, è Egidio. Anzi, Egidio Durodorecchio.
Ma come inizia?
- Mia figlia sarà data in sposa a chi ci libererà da quell’orribile drago! - sentenziò il Re. - Non che sia una novità, in ogni reame c’è un re che prima o poi promette la figlia in sposa al cavaliere più bello, più bravo e più buono, - si ripetevano i sudditi. - Ma se ha funzionato in altri reami, chissà che non funzioni anche da noi, - sospiravano prima di andare a letto e provare a prendere sonno. Eh, già, proprio provare a prendere sonno. Perché era proprio durante la notte che il drago si svegliava e iniziava a far tutto quel baccano. E non c’era davvero verso di farlo smettere.
- Questo drago è davvero un gran maleducato, - protestavano i più. - Tenerci svegli durante la notte con tutto questo rumore! Qualcuno dovrebbe farglielo presente!
Il Regno di Populonia non era sempre stato così. Prima che arrivasse il drago tutti dormivamo la notte e nessuno aveva il mal d’orecchie per il continuo frastuono e le borse sotto gli occhi per l’impossibile sonno. Poi, una notte, una di quelle notti che sembra non debba succeder nulla e invece improvvisamente ti cambiano la vita, il drago piombò giù dal cielo, prese dimora in una caverna in cima al Primo Monte del Regno, e ad ogni notte iniziò quel fracasso.